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(30a) Il progetto HARP e il "Martlet"

  Il cannone HARP (Foto di Peter
  Millman sulla copertina di
  Sky & Telescope).

    Il progetto HARP ("High Altitude Research Project", Progetto di Ricerca sull'Alta Atmosfera) era uno studio dell'alta atmosfera effettuato mediante una strumentazione lanciata da un cannone. Il progetto fu effettuato negli anni '60 da ricercatori dell'Università McGill di Montreal, i quali diedero al loro veicolo il nome di "Martnet", un antico nome dell'uccello Martin Pescatore. Lo stemma dell'Università McGill di Montreal mostra tre "martlet" rossi.

    Il cannone che lanciò il "Martlet" nell'alta atmosfera fu una creazione di Gerald Bull, un ingegnere canadese specializzato nel progetto di cannoni. Dalla Marina degli Stati Uniti, Bull ottenne due cannoni del tipo usato sulle carazzate, con un calibro di 400 mm (16 pollici), e li combinò per realizzare un unico tubo di lunghezza circa doppia. Il cannone fu montato nell'isola di Barbados e sparava quasi verticalmente verso l'oceano.

    Per ridurre la resistenza dell'aria, il Martlet da 200 libbre aveva un diametro minore dei 400 mm di calibro del cannone, e degli elementi di legno riempivano lo spazio tra il veicolo e la canna. Poiché il carico utile con tutti gli accessori era circa 10 volte più leggero del proiettile tipico da 400 mm, l'accelerazione era molto più grande, circa 25·000 g: i circuiti elettrici dovettero essere racchiusi nella plastica per resistere a una tale accelerazione. La quota massima raggiungibile fu aumentata (di 6 km), facendo il vuoto nella canna del cannone prima del lancio. Quando il cannone sparava -- si udiva il boato del colpo per tutta l'isola -- si liberava la protezione ermetica sulla bocca del cannone e il Martlet saliva nell'alta atmosfera, fino a quote di 130-140 km.

    L'immagine a destra, scattata da Chris Clark, mostra il cannone accanto alla pista dell'aeroporto Adams Airport nel 1986.

    Purtroppo i cannoni sono anche strumenti di guerra, e la sua specializzazione fu alla fine fatale a Bull. Fu assassinato nel marzo 1990 nella sua casa a Bruxelles, in Belgio, sembra da agenti israeliani, che avevano saputo che Bull stava aiutando l'Iraq, con il "Progetto Babilonia", a costruire vari "supercannoni" da usare contro Israele, distante centinaia di chilometri (ancora formalmente in guerra con l'Iraq, anche se i due Stati non sono confinanti). Parti della canna di quel cannone, progettato per avere un calibro di 100 cm, erano state ordinate dall'Iraq in Europa e camuffate come componenti per l'industria chimica, ma furono intercettate in Gran Bretagna qualche settimana dopo, e altre parti furono sequestrate dalla dogana in Grecia e Turchia. Dopo la guerra "Tempesta nel Deserto" del 1991, gli alleati scoprirono in Iraq il primo stadio di quel progetto, il "Baby Babilonia" di 35 cm di calibro. Per maggiori dettagli, ved. http://www.astronautix.com/lvs/babongun.htm oppure qui.
Il cannone Martlet nel 1986

Il cannone dell'assedio di Parigi

    Un precedente "supercannone" fu costruito in Germania durante la Prima Guerra Mondiale, per colpire Parigi da dietro le linee tedesche. Come Gerald Bull, i progettisti tedeschi partirono da un grosso cannone navale, ma all'interno della canna inserirono un'altra canna di calibro minore, da 210 mm (circa 9 pollici). I suoi proiettili causarono un po' di danni a Parigi, uccidendo centinaia di persone, ma, poiché erano relativamente piccoli, il puntamento del cannone era troppo impreciso per un uso militare e inoltre (a causa della potente carica esplosiva usata) la canna diventava inservibile dopo meno di un centinaio di colpi. Per maggiori dettagli, si può visitare il sito:

        http://www.friends-partners.org/mwade/lvs/parisgun.htm

    Ufficialmente il cannone era chiamato "Kaiser" dal Kaiser Guglielmo, Imperatore di Germania. Talvolta era anche chiamato la "Grande Berta" -- in tedesco "Dicke Bertha" (la Grassa Berta). I soldati lo chiamavano familiarmente così poiché Berta era la figlia del fabbricante Krupp nei cui stabilimenti venivano prodotti i cannoni. In realtà si trattava di un grosso mortaio, un cannone da assedio a corta gittata in grado di sparare proiettili da 420 mm e del peso di circa una tonnellata.

Mimoyecques

Anche durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi costruirono un "supercannone", a Mimoyecques vicino Calais, il porto francese che si affaccia sulla Manica. Fu costruito un elaborato sistema di gallerie sotterranee per alloggiare 25 canne, a gruppi di 5, lunghe 130 metri, tutte puntate verso Londra.

    Ciascuna canna aveva delle camere laterali in cui erano posti ulteriori esplosivi (in pratica, cariche per razzi a propellente solido), sparati elettronicamente mentre il proiettile avanzava lungo la canna, provvedendo così a fornire nuovo gas caldo dietro il proiettile stesso (in cannoni a carica singola, il gas caldo che spinge il proiettile si raffredda mentre si espande e la pressione diminuisce). Il proiettile poteva anche contenere un razzo. Se fosse stato usato contro Londra (non lo fu mai), è possibile che la gittata sarebbe risultata un po' più corta. Cannoni simili ma più piccoli furono usati contro il Lussemburgo verso la fine della guerra in Europa.

    L'aviazione inglese aveva osservato la costruzione a Mimoyeques e inviò dei bombardieri ad attaccare il sito, ma la costruzione era troppo profonda (105 metri) perché le bombe potessero raggiungerla. I cannoni alla fine furono messi fuori uso dalle bombe "Tallboy" da 5 tonnellate progettate da Barnes Wallis, un ingegnere inglese estremamente creativo. Lanciate da alta quota, le bombe penetravano in profondità prima di esplodere e provocavano un'onda sismica nella roccia. Queste bombe (usate anche contro altri obiettivi militari "particolarmente resistenti") bloccarono gli ingressi delle gallerie e fermarono ogni attività sui cannoni. Subito dopo la fine della guerra l'esercito inglese fece saltare tutti gli ingressi, ma alcuni di essi sono stati riaperti e possono essere ora visitati dai turisti.

    Quell'attacco ebbe luogo il 6 luglio 1944, appena dopo l'invasione alleata della Normandia. Contemporaneamente l'aviazione americana aveva un piano alternativo che comportava l'uso di bombardieri B-24 teleguidati via radio e carichi di esplosivo. L'attacco fu lanciato il 12 agosto 1944. Un pilota guidava l'aereo durante il decollo e poi era previsto che si mettesse in salvo gettandosi con il paracadute -- Joseph Kennedy, il fratello maggiore di John Fitzgerald Kennedy che poi divenne presidente degli Stati Uniti. Tuttavia il bombardiere esplose in volo mentre era ancora sull'Inghilterra e Joe Kennedy rimase ucciso.
    L'autore è grato al Dott. Guy Batteur per aver segnalato il materiale di questo sito, dopo averlo visitato.

Ulteriori approfondimenti:

"Big Gun on Barbados" (Un grande cannone sulle Barbados) di Peter M. Millman, Sky and Telescope, Agosto 1966, p. 64.

"Development of Gun Launched Vertical Probes for Upper Atmosphere Studies" (Sviluppo di sonde lanciate verticalmente da un cannone, per lo studio dell'alta atmosfera) di G. V. Bull, Canadian Aeronautics and Space Journal 10, p. 236, 1964.

"The Development of Large Bore Gun Launched Rockets" (Lo sviluppo di un cannone di grosso calibro per il lancio di razzi) di F. W. Eyre, Canadian Aeronautics and Space Journal 12, p. 143-149, 1966.

Una recensione di Bruce Dunn dei due precedenti articoli.

"Bull's Eye--the assassination and life of supergun inventor Gerald Bull" (La vita e l'assassinio di Gerald Bull, inventore del supercannone) di James Adams, 317 pp., NY Times Books 1992.

Un altro libro: "Arms and the Man" (Le armi e l'uomo) di William Lowther, Presidio Press 1991.

Un articolo del Magazine of Fantasy and Science Fiction


Il prossimo argomento: #31   Le strade verso lo spazio: L'energia nucleare

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Autore e Curatore:   Dr. David P. Stern
     Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in inglese, per favore!):
     stargaze("chiocciola")phy6.org

Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto

Aggiornato al 23 Settembre 2009