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Un Calcolo PreliminareData una frazione a/b, si può moltiplicare o dividere la sua parte superiore e inferiore ("numeratore e denominatore") per lo stesso numero c:
dove (ricordate?) le due lettere ac stanno per "a per c" e lo stesso vale per bc. Ciò accade perché (c/c) = 1, non importa quale sia il valore di c (tranne naturalmente lo zero: "Non Dividerai per Zero") e moltiplicando qualsiasi cosa per 1 non cambia il suo valore. Nel prodotto di frazioni, la regola è moltiplicare la parte superiore con la parte superiore, la inferiore con la inferiore, così da avere
Riguardo il dividere la parte superiore e inferiore per lo stesso numero d
essa consegue subito dalla precedente, se si sceglie il numero c uguale a 1/d. Lavorare con Piccole QuantitàAlcune equazioni, identità o formule contengono piccole quantità, e queste possono essere rese molto più semplici e facili da usare sacrificando un pò di accuratezza. Infatti, alcune equazioni che non hanno per niente una soluzione semplice (come l'equazione di Keplero nella sezione (12a)) possono dar luogo in questo modo ad una soluzione approssimata, spesso abbastanza buona per la maggior parte degli usi, o comunque suscettibile di ulteriore miglioramento.Molti di questi calcoli fanno uso delle seguenti osservazioni. Quando ricaviamo i quadrati, le 3e potenze, le 4e potenze di numeri più grandi di 1, i risultati sono sempre più grandi, mentre per i numeri più piccoli di 1, i risultati sono sempre più piccoli. Per esempio:
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potenza | Più di 1 | Meno di 1 |
numero | 10 | 0.1 |
quadrato | 100 | 0.01 |
3a potenza | 1000 | 0.001 |
4a potenza | 10,000 | 0.0001 |
Quanto sopra vale anche per i numeri negativi, se si
intende "più grande" e "più piccolo"
riferiti al valore assoluto (il valore senza il segno).
Per esempio:
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potenza | Più di 1 | Meno di 1 |
numero | – 10 | – 0.1 |
quadrato | 100 | 0.01 |
3a potenza | – 1000 | – 0.001 |
4a potenza | 10,000 | 0.0001 |
5a potenza | – 100,000 | – 0.00001 |
Diciamo che z è un numero molto
più piccolo di 1 (scritto z << 1, o
per valori assoluti |z| << 1). Quindi per
l'dentità della sezione sezione
M-3
Siccome z2 è molto più piccolo di 1 o z, possiamo scrivere, usando il simbolo ~ per "circa uguale"
e dividere ambo i membri per (1 – z)
(Molti testi usano il simbolo ~ non da solo ma messo sopra un segno di uguale; tuttavia, tale combinazione non è disponibile per i documenti su internet). Per esempio (controllate con la vostra calcolatrice)
allora 1/(1– z) = 1/0.99 = 1.010101... La regole di base è: si possono trascurare le piccole quantità come z, z2, z3 etc. quando sono sommate a (o sottratte da) qualcosa di più grande. Non si può farlo se sono solo moltiplicate o divise, perchè in quel caso, se fossero rimosse, non rimarrebbe niente dell'espressione che li contiene. Qui z può essere positiva o negativa. Se scriviamo z = – y, dove y è un numero piccolo di segno opposto, abbiamo
che è un altro utile risultato, valido per ogni numero piccolo. Se quel numero piccolo è rinominato di nuovo e ora è chiamato z (non la stessa z di prima, naturalmente), abbiamo
che può anche essere ottenuta dalla equazione
precedente
dividendo entrambi i membri per (1 + z). Nella sezione (34a) dove viene calcolata la distanza dal punto di Lagrange L1, risulta necessario approssimare 1/[1– z]3. Si inizia da (1+z) ~ 1/(1– z) e si elevano ambo i membri alle loro 3e potenze:
Si sviluppi il primo membro: Tuttavia, se z2 e z3 sono molto più piccole di z, allora trascurando i termini che le contengono l'errore aumenta solo leggermente, lasciando
La prossima sezione è facoltativa. Un ulteriore passo: Il Teorema BinomialeFormalmente 1/(1–z)3 è (1– z) elevato a –3. Ciò suggerisce che più in generale, per piccole z e per ogni valore di a
e similmente
(queste sono la stessa formula, per z e a positivi
e negativi). Ciò infatti è
vero, e a può essere positivo, negativo o
frazionario. È la conseguenza di un risultato
dimostrato per prima da Newton, il suo cosiddetto
teorema binomiale. Per quelli interessati, quella
formula afferma
dove il denominatore della frazione che precede ogni potenza zn è ottenuto moltiplicando tra loro i numeri interi (1,2,3... n), un numero generalmente denotato con n! e chiamato "n fattoriale." Se a è un numero intero positivo, la sequenza a, (a-1), (a-2)... alla fine raggiunge lo zero, e il termine dove ciò si verifica per prima vale esso stesso zero, così come tutti quelli che seguono, ognuno dei quali contiene un moltiplicatore ("fattore") zero. La serie di potenze di z quindi finisce con za e abbiamo formule come quella ricavata precedentemente per a=3:
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Nota: Perché non dividere per zero? Non funziona. Non esiste alcun numero come 1/0 (tranne forse l'infinito, che non è un numero regolare), e l'uso di espressioni come 0/0 possono portare a contraddizioni come 2 = 3. |
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Autore e Curatore: Dr. David
P. Stern
Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in
inglese, per favore!):
stargaze("chiocciola")phy6.org
Traduzione in lingua italiana di Pietro Sauro
Aggiornato al 25 Novembre 2001